RISVEGLIO
Virtual Art Exhibition
Mostra collettiva online
2021, 11/01 – 14/02
ATEE
Tecnica: smalti su vetro
23.3 x 23.3 cm
La voce dell’animo dell’artista Federica Scoppa trova eco nella meraviglia di Venezia, città di adozione dell’artista, nota per la lavorazione dei vetri di Murano.
L’artista omaggia la splendida città d’arte con una serie di opere lavorate su vetro. Federica Scoppa afferma di “sentirsi veneziana” parlando di Venezia come una città meravigliosa e affascinante.
ATEE cela un’intensa suggestione che riverbera nel titolo quasi come fosse una dedica traslittera in opera d’arte. L’opera presenta una lavorazione interessante ricca di simbolismi. Scoppa riflette una ricerca che riverbera nello studio cromatico quale frutto delle sue emozioni, l’artista scava nell’animo come fa il colore sul supporto. Tecnicamente è interessante la variazione cromatica che rende l’idea della terza dimensione, come se il cerchio rappresentasse l’anima ove l’artista si immerge alla scoperta di un viaggio interiore.
Il colore si addensa sui vetri che l’artista – riprendendo i canoni dell’astrattismo – realizza come manifestazione del suo Io. Emerge, nella lavorazione vitrea, la sua personale visione della vita, l’amore per Venezia, lo sguardo rivolto verso quei suoi Maestri a cui l’artista guarda cercando quel sentiero nell’anima che conduce alla dimensione spirituale dove arte, natura, costruzione umana si fondono generando la vita. Quella stessa vita che l’artista plasma sul vetro, dove i colori sono i polmoni delle opere di Federica Scoppa, la luce è l’ossigeno, il nutrimento dell’anima che ci consente di superare i limiti imposti dalla mente umana cogliendo la dimensione dell’Oltre. Sono le sue mani a generare quest’esplosione di vita che evoca un passato che si fa presente e guarda al futuro
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Un linguaggio simbolico che si anima mediante il susseguirsi dei cromatismi intensi, dando vita al messaggio che l’artista Scoppa cela nel titolo.
TVJB un’opera che vibra mediante un linguaggio cromatico ascensionale, l’artista immette l’osservatore in un tripudio di sinestesie ritmate dall’impulso della gestualità astratta di Federica Scoppa.
Partendo dalla composizione circolare, sappiamo che il cerchio incarna la ciclicità del tempo, una successione di istanti che la Scoppa narra mediante l’armocromia del colore, articolando il senso di lettura dal basso emerge verso l’alto.
Si noti infatti come nella porzione inferiore il gesto pittorico è caratterizzato dal colore verde scuro quasi come a voler rappresentare la conoscenza terrena, per poi diramarsi in campiture rossastre che si intensificano nella porzione centrale: sono le passioni, le pulsioni che caratterizzano gli istanti della vita, fino ad elevarsi nella produzione superiore dove il celeste domina la composizione ciclica.
Le linee di forza seguono un moto verticale che converge verso la porzione di colore giallo, mediante un ritmo cromatico crescente.
Interessante è l’analisi psicologica che fornisce un’ulteriore interpretazione antropologica alla narrazione, dove possiamo individuare nella trilogia cromarica i tre luoghi psichici di matrice freudiana: Io, Es e Super Io.
L’Io, quel principio di realtà, la coscienza mediatrice sita fra Es e Super io, rispettivamente l’espressione psichica dei desideri umani, serbatoio di energia vitale e la coscienza morale.
L’opera si pone come l’indagine fenomenica sulla propria coscienza, immergendosi nei luoghi dell’Io
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Si irradiano i pensieri della mente, dando voce alle suggestioni dell’anima che riverberano nel bagliore dei cromatismi intensi nell’opera ENCW di Federica Scoppa.
È interessante la tripartizione proposta dall’artista mediante le differenti frammentazioni cromatiche. L’artista invita l’osservatore ad immergersi nelle sfumature del proprio animo.
Incarnando quel divenire della natura che si risveglia, la Scoppa plasma una composizione apparente ascendente culminante con il vertice caratterizzato dal colore giallo che irradia la superficie smaltata.
Riverbera il richiamo evanescente alla natura, che defluisce in una duplice interpretazione: quella di natura introspettiva.
Partendo da una chiave interpretativa discendente, si noti come le campiture cromatiche si diramano verso la porzione inferiore evocando quel naturalismo di matrice filosofica secondo il quale la natura diviene l’oggetto primario dell’indagine filosofica. L’artista riesce a coniugare nelle suggestioni naturalistiche l’assetto spirituale, sfociando quindi in una “teoria pittorica” meta-fisica
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Federica Scoppa: dal minuto 13.14 al minuto 19.30
13 Febbraio 2021
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Tel: 351 5531169